Cena sociale con Marginalia, con l’olio nuovo, cavolo nero vino e specialità toscane.

DOMENICA 26 NOVEMBRE 2023 DALLE ORE 19:00 – TUTTO ESAURITO

NUOVA DATA DA STABILIRE

A CARMIGNANO PRESSO L’AZIENDA AGRICOLA LE FURRE.

Una serata in un ambiente bello, caldo ed accogliente tipico delle nostre zone collinari.

Per stare insieme, per rivalutare i valori della tavola antica, con ricette tipiche toscane del Montalbano, con ottimo olio nuovo dell’azienda agricola LE FURRE https://www.lefurre.it/ e ottimo vino Chianti Montalbano DOCG.

Saranno serviti abbondanti ed ottimi piatti antichi, della cucina toscana:

LEGGI IL MENU’

La cena sarà servita. La tavola sarà allestita con piatti di ceramica e bicchieri di vetro in un’atmosfera natalizia di grande magia. Musica, racconti e leggende per allietare la serata.

Al calduccio di una sera novembrina riscopriremo i valori antichi e lo stare insieme.

Costo della cena € 32,00 a persona.

PRENOTAZIONI: ENTRO E NON OLTRE IL 23 NOVEMBRE

INVIANDO UN WHATSAPP AL 366 4475991 

OPPURE UNA MAIL A visiteguidate@associazionemarginalia.org 

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Vi aspettiamo per condividere armonia e bellezza.

Tante sorprese per voi.

Un po’ di storia

La cucina toscana è costituita, principalmente, di piatti e dolci tradizionali che mantengono inalterata la loro preparazione da molti anni.

Il pane senza sale è un’usanza che poche altre regioni hanno adottato (come l’Umbria). Pare che l’usanza risalga al XII secolo quando, al culmine della rivalità fra Pisa e Firenze, i pisani misero in pratica prezzi elevatissimi al prezioso cloruro di sodio. Esiste poi anche un’ipotesi che dice fossero gli stessi signori di Firenze ad imporre tasse particolarmente esose per l’uso del sale.

In Toscana la necessità

di utilizzare il pane anche quando è raffermo ha prodotto una lunga serie di antiche ricette ancora molto diffuse: la panzanellapanzanella, la panata, la ribollita, l’acquacotta, la pappa al pomodoro, la fettunta, la zuppa di verdura, la farinata la minestra di cavolo nero o il Pan co’ santi.


Altra caratteristica della cucina toscana per eccellenza è l’uso di carni bianche e di selvaggina. I prodotti dell’aia del podere, dove pascolano liberamente polli, tacchini, oche, faraone e piccioni insieme con i conigli e la selvaggina come la lepre e il cinghiale, il fagiano e l’istrice costituiscono da sempre il menu delle grandi feste. Molto usato il maiale: si consideri il salame toscano, la finocchiona, il prosciutto conservato sotto sale, il lardo di Colonnata le salsicce e prodotti particolari come il buristo.

Tra i formaggi prevale il pecorino toscano, come prodotto da conservare: i più famosi quello di Pienza e quello maremmano; mentre troviamo il raveggiolo tra i formaggi molli.

Fra i dolci spiccano il panforte, i ricciarelli, i cavallucci, la zuppa del duca, il berlingozzo, la torta di cecco, i migliacci, i cantuccini di Prato.

Nell’ottobre 2008, per promuovere la tradizione toscana, la Regione ha pubblicato la piramide alimentare toscana

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