CANTINE APERTE è una manifestazione a cui anche alcune cantine toscane partecipano per questa fine maggio. Noi di Marginalia abbiamo scelto di trascorrere insieme a voi DOMENICA 30 MAGGIO una giornata all’insegna della natura, l’arte, la storia del vino e buon cibo.

VI ASPETTIAMO

NUOVA DATA DA STABILIRE

RITROVO presso la FATTORIA DI POGGIO PIANO a Fiesole

Arrivo con mezzi propri ( possibilità di parcheggio)

La giornata sarà organizzata con una visita alle vigne, quindi alle Cantine e un ottimo Pranzo all’aperto a base di 4 vini di Produzione biologica della fattoria:

RosaE’ 2019 | Rosato di Toscana IGT | Sangiovese 100%
Erta al Mandorlo 2019 | Bianco di Toscana IGT | Trebbiano Toscano 60%, Verdicchio 40%
Voce alla Terra 2016 | Chianti Superiore DOCG | Sangiovese 85%, Colorino 10%, Cabernet S 5% ➢ Poggio Galardi in Anfora 2016 | Rosso di Toscana IGT | Merlot 55%, Cabernet S 45%

Quindi Pane con OLIO EVO di Produzione biologica con piatti di salumi toscani e formaggio, oltre ad un piatto freddo -esempio: panzanella- secondo disponibilità.

Quota di partecipazione € 38,00 a persona e comprende:

Visita guidata per solo nostro gruppo alle cantine, visita guidata ai vigneti, pranzo all’aria aperta.

Radio con auricolari per chi non ne fosse fornito per migliore ascolto

PER CANTINE APERTE POSTI LIMITATI
Vi aspettiamo per condividere una giornata speciale tra natura, storia, arte, bellezza e buon cibo. Davvero da non perdere!

La prenotazione sarà valida con bonifico eseguito sul C/C dell’Associazione

COD. IBAN   IT41J0306921531100000002976

intestato ad Associazione Culturale Marginalia

PER PRENOTARE e avere ulteriori informazioni

scrivere un Whatsapp 366 4475991

oppure una mail a: visiteguidate@associazionemarginalia.org 

L’attività della vinificazione in Toscana trae certamente origine dagli Etruschi che abitarono l’Italia centrale. Il vino prodotto dagli Etruschi è rimasto famoso nella storia ed apprezzato in molte aree del Mediterraneo. di largo consumo fino al punto di essere considerata come rimedio medico e segreto di lunga vita

La Stazione di Santa Maria Novella Firenze

NUOVA DATA DA STABILIRE

Ritrovo davanti alla libreria Feltrinelli all’interno della Stazione Ferroviaria di Firenze alle ore 16,00 – piano binari-

la visita verrà eseguita anche in caso di pioggia, essendo un percorso interno alla stazione.

Tutti i partecipanti saranno microfonati per migliore ascolto.

Chi fosse in possesso degli auricolari del telefono con spinotto tondo potrà utilizzare i propri evitando così tanto spreco di plastica poichè quelli utilizzati da noi sono mono uso e non possiamo recuperarli.

 

Il percorso inizierà con la visita alla  statua “l’Arno e la sua valle” situata davanti alla Palazzina Reale.  Mentre faremo questo viaggio ideale e affascinante all’interno della stazione, parleremo  della sua architettura, considerato uno dei capolavori del razionalismo italiano. Questo ci darà lo spunto per parlare anche degli arredi:  le grandi foto in bianco e nero, le insegne, le pensiline. Inoltre non mancheremo di dare uno sguardo alle grandi pitture di Ottone Rosai ancora presenti in alcuni locali della stazione, e dell’ultima opera posta come arredo di arte di stato all’interno della stazione, il grande affresco di Giampaolo Talani.

 

ISCRIZIONI OBBLIGATORIE

inviando un whatsapp al: 366 4475991   

oppure inviando una mail a: visiteguidate@associazionemarginalia.org 

 

 

Alcuni momenti della visita precedente

     

      

     

    

 

   

Un po’ di storia

La Stazione di Santa Maria Novella oltre che un capolavoro dell’architettura razionalista, fu in pratica un grande contenitore di arte, arredi  e soluzioni di moderno design. Tuttavia gli arredi furono studiati e realizzati sotto la supervisione degli architetti del Gruppo Toscano. Ancora oggi rappresentano un fronte di grande libertà ed innovazione. Naturalmente l’analisi delle opere d’arte inizia dall’esterno, dalla fontana della Palazzina Reale che ospita la “L’Arno e la sua valle” di Italo Griselli. Le due figure che richiamano l’arte etrusca. Spettava soprattutto a loro il compito di dare il benvenuto alla carrozza del Re che avrebbe percorso il cortile  fino all’entrata nel vestibolo.  Sicuramente è un Novecento aperto, che darà luogo a soluzioni innovative e geniali.

 

 

 

Passeggiata storica con Apericena finale

Partiremo dal Giardino di Martin Lutero su Lungarno Torrigiani, per arrivare alla grande pala d’altare del Pontormo all’interno di Santa Felicita. Concluderemo, per chi vorrà restare, con un apericena al Bar Pizzeria Galleria in via Guicciardini. ( in massima sicurezza nel rispetto delle norme imposte)

Nuova data da stabilire ( anche per piccoli gruppi privati)

Ritrovo ore 16,20 al Giardino Martin Lutero su Lungarno Torrigiani 3

Quota di partecipazione € 11,00 a persona

Bambini gratuito fino a 12 anni

Tutti i partecipanti saranno microfonati – necessaria la mascherina

Nel periodo in cui era in corso il Concilio di Trento e durante il quale operarono artisti importanti come PONTORMO, assistiamo ad un fenomeno decisamente nuovo nella pittura sacra. Alla fine del percorso dal Giardino Martin Lutero , il lungarno Torrigiani, entreremo nella chiesa di Santa Felicita e visiteremo la pala di Pontormo.

Dopo la passeggiata storica che si concluderà verso le ore 18 proponiamo un apericena (ma solo per chi vorrà restare)

Essendo il periodo che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, difficile per tutti, per dare una mano ai nostri amici ristoratori, ci ritroveremo al Bar Pizzeria Galleria in via Guicciardini, proponendo con l’apericena la conclusione della serata. Nel caso in cui ci fosse un po’ di pioggia, il locale pure essendo all’ aperto è coperto. Inoltre le distanze fra i tavoli sono regolamentari, max 4 persone per tavolo se congiunti.

Il costo dell’apericena sarà di € 8,00 a persona e comprenderà pizze, crostini, patatine, frittatine e tanto altro con un splitz o altra bevuta a persona e sangria a volontà.

PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE

scrivendo a:

Whatsapp : 366 4475991 

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Arte e letteratura nel giardino della Villa Medicea di Poggio a Caiano

DATA DA DEFINIRE

Con Marginalia faremo un percorso all’interno del Parco della Villa Medicea di Poggio a Caiano raccontando la storia del parco e la villa. Faremo quindi un racconto su Lorenzo de Medici detto il MAGNIFICO e l’ Accademia Platonica.

RITROVO ORE 15,30 davanti al cancello della Villa Medicea.

Necessario l’utilizzo della mascherina.

Tutti i partecipanti saranno microfonati per miglior ascolto.

Tutti i partecipanti sono invitati a portare una piccola copertina o un cuscino per sedersi nel parco nella fase finale della visita, per il racconto.

PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE scrivendo a:

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L’accademia neoplatonica di Firenze nel 400 è il centro culturale rinascimentale.

Accademia platonica fiorentina  fu una cerchia di umanisti fiorentini. Si riunivano  attorno a Marsilio Ficino nella villa di Careggi. La villa fu donata da Cosimo de’ Medici nel 1462 al filosofo. Questo gli permise di studiare e di tradurre alcune opere di Platone. Ficino, per il suo culto di Platone, aveva chiamato la villa Academia charegiana. Nata da libere riunioni di umanisti, l’Accademia fu essenzialmente un centro di cultura. Infatti fu uno dei primi esempi di accademia moderna, sorta dalle nuove condizioni di vita intellettuale e sociale.

Si organizzavano convegni attorno a dotti e a mecenati.

Secondo Marsilio Ficino alle riunioni dell’Accademia partecipavano. Agnolo Poliziano e Pico della Mirandola. Per di più Francesco Cattani da Diacceto e pure Giuliano e Lorenzo de’ Medici. Inoltre ci furono giuristi, medici, sacerdoti, poeti e musicisti. Il modello cui Ficino si ispirava era quello del Simposio platonico. Fu fortemente influenzata da Ficino e dal suo tentativo di conciliare platonismo e cristianesimo. In seguito alla morte del filosofo l’Accademia decadde. Alla guida subentrò il discepolo più fedele. Cattani da Diacceto, e come tale ebbe sede delle adunanze negli Orti Oricellari. Luogo donato da Bernardo Rucellai. In seguito sarà sciolta nel 1522. Infatti molti dei suoi membri si trovarono coinvolti nella congiura contro il cardinale Giulio de’ Medici.

Servizio foto di Silvano Cinelli

Arte e Letteratura in Giardino

DOMENICA 25 APRILE ORE 16,00

Ritrovo ore 16,00 all’ingresso del Parco della Pace di Porta Romana oggi rinominato il giardino dei Gran Duchi-

Passeggiata e racconto storico

Quota di Partecipazione € 11,00 a persona

Ragazzi fino a 13 anni gratuito

Tutti i partecipanti saranno microfonati per migliore ascolto

Consigliamo l’utilizzo dei propri auricolari del cellulare con spinotto tondo. Lo chiediamo per un minor inquinamento, poichè una volta utilizzati, tutti gli auricolari gli dovremo buttare.

Nel caso non ne foste forniti, provvederemo noi.

Necessario l’utilizzo della mascherina

Per chi vorrà potrà portarsi una micro sedia da campeggio, per chi non vuole o non è provvisto ci accomoderemo sulle panchine, consigliamo di portare magari una copertina o un piccolo cuscino da utilizzare sulle panchine o sul Prato.

Durata del percorso un’ora e venti minuti ca

VI ASPETTIAMO IN TANTISSIMI!!!

Possibilità di parcheggio libero nei dintorni. Oppure a pagamento al parcheggio all’interno delle mura che costeggiano il Viale F. Petrarca

Marginalia vi propone un interessante incontro con passeggiata e seduta d’ascolto nel Parco della Pace di Porta Romana.

Qui inizieremo il nostro ciclo di incontri settimanali dedicati alle grandi donne e uomini di ieri e di oggi.

Domenica 25 vi parleremo della nascita del Parco della Pace della scuola qui presente e del Giardino di Boboli. Ma sopratutto vi parleremo di Boccaccio e come in tempi simili a quelli che anche noi viviamo, sia riuscito a sfuggire al contagio della peste grazie all’arte e alla natura.

Seguiteci e non ve ne pentirete. Oltre a questo serie di immagini storiche documenteranno il percorso e molto di più.

Il percorso, come nello stile di Marginalia sarà condotto da due relatori.

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Tutti FUORI e dentro agli UFFIZI con Marginalia

è un percorso innovativo a cui vi invitiamo a partecipare

NUOVA DATA DA DEFINIRE – ORE 16,00

Ritrovo Ore 16,00 davanti alla Loggia dei Lanzi sotto la statua del Perseo di B Cellini.

Quota di partecipazione comprensiva di noleggio sistema radio per migliore ascolto 🎧 € 11,00 a persona

Ragazzi fino a 12 anni gratuito

Sarà necessario l’utilizzo della mascherina

Percorso facile adatto a tutti, durata massima un’ora e mezzo

PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE

scrivendo un whatsapp al 366 4475991

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Gli Uffizi sono uno dei musei più importanti e belli del mondo. Tante persone ogni anno, prima della pandemia, riempivano le sale dove sono custodite le opere dei grandi maestri del rinascimento e non solo. Con Marginalia, visto che da troppo tempo ormai siamo fuori da questi ambienti dell’arte, storia e bellezza, abbiamo deciso di tornarci domenica 18 aprile con una modalità del tutto nuova e divertente 😀 . Un’occasione che ci darà anche la possibilità di parlare di tante curiosità di cui non parliamo mai e che invece sono lì, belle, discrete che attendono silenziose il ritorno di chi da sempre le ha ammirate e amate.

Parleremo anche delle straordinarie opere che il mondo ci invidia, e il percorso sarà incentrato sulla fioritura e la natura proposta nei vari capolavori, alcuni conosciutissimi, altri meno noti ma non per questo meno affascinanti.

Se volete trascorrere una domenica in compagnia, in armonia, tra arte storia e cultura non avrete che da venire con noi.

Vi aspettiamo in tanti, grazie per la fiducia che vorrete riporre in noi!🤗

questa Foto è di Silvano Cinelli ©
Arte e letteratura in giardino

sono varie e numerose le proposte che Marginalia ha rivolto negli anni e continua a rivolgere al proprio pubblico.

Fra le tante, musei, gallerie d’arte, trekking urbani alla scoperta di luoghi insoliti, percorsi teatralizzati, conferenze di specialisti nei vari settori. Marginalia ha tentato, anche negli ultimi e difficilissimi mesi, di rispondere sempre con un “sì, però…” ai tanti “no” che, necessariamente ci sono stati imposti. Visite guidate all’aperto e con l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza, nel rispetto dei regolamenti anti- Covid, aperture straordinarie di meravigliosi luoghi di culto, e, nei periodi di maggiore allerta, incontri e conferenze on-line.

Ancora nell’ottica di voler rispondere positivamente e propositivamente al periodo storico che stiamo attraversando,

Marginalia presenta, per la prossima primavera-estate 2020-2021,

il progetto “Arte e letteratura in giardino”.

Si tratterà di un ciclo di incontri, che avrà inizio appena possibile e dedicati ad una serie di personaggi che, malgrado si siano trovati a vivere situazioni difficili, come un’epidemia, la guerra, la persecuzione o l’esilio, sono riusciti a fare qualcosa di grande per cui ancora oggi sono ricordati.

I personaggi di cui parleremo appartengono indifferentemente al passato, più lontano o più recente, ma anche a tempi vicini al nostro, o, perché no, alla contemporaneità. Ogni incontro sarà dedicato ad uno di essi. Ricorderemo la sua biografia e le sue opere che siano esse letterarie, artistiche, di scienza o anche, semplicemente, di vita.

Nel primo incontro, vorremo parlare di un uomo che più di ogni altro, a nostro parere, può essere rappresentativo del progetto e anche del periodo che stiamo vivendo:

Giovanni Boccaccio, che, in un momento di grande e generale difficoltà dovuta ad una delle più grandi epidemie di peste che si possa ricordare, decide di fare quello che oggi, per il periodo che stiamo vivendo è una delle cose più sensate da fare, ovvero ritirarsi in quarantena. Lui lo fa con un gruppo di giovani, ragazzi e ragazze.

Oggi giorno, in quarantena, abbiamo fatto e visto fare di tutto: chi cucina, chi fa le pulizie di fondo e restaura la casa, chi sistema il giardino, chi legge, chi guarda serie TV. Qualcuno ha condiviso le proprie attività sui social network cercando di costruirne una narrazione. Boccaccio ha reagito proprio in questo modo: costruendo una narrazione.

Non sui social, ovviamente, ma creando una socialità con i suoi compagni, attraverso il racconto di quelle novelle, che poi sono diventate l’opera che noi tutti conosciamo, il Decameron. L’arte della narrazione lenisce i mali, sembra dirci il Boccaccio. Ci porta altrove, lontano da quello che in quel momento e in questo momento è la realtà. Ci permette di divagare, di elevarci ad altri e più alti orizzonti ed al tempo stesso di socializzare e stare insieme, riflettendo su temi di interesse comune, ma anche ridendo e scherzando. E dunque, perché non sfruttarla, proprio come ha fatto lui, oramai sette secoli or sono? Dopo tutto, non siamo certo i primi a cui tocca di vivere un momento storicamente difficile.Si tratta di corsi e ricorsi storici.

Pensiamo oltre a Boccaccio, a Dante, che da un esilio forzato e sofferto tirò fuori la Divina Commedia. A Lorenzo il Magnifico, che non si chiamò Magnifico a caso, ma perché era di animo grande.

Dopo aver visto il fratello soccombere a ben diciassette coltellate, durante la Santa Messa di Pasqua, per opera della famiglia dei Pazzi, supportata dal Papa e dal Re di Napoli, grazie ad un utilizzo sapiente e strategico dell’arte e della cultura riesce pacificamente a ristabilire gli equilibri.

Ma pensiamo anche alle donne e alla loro forza. Vogliamo fare cenno, in questo breve scritto, a due donne che hanno vissuto il nostro tempo.

La prima, Maria Luigia Guaita, che non si è mai arresa, per tutta la sua lunghissima vita. La guerra, vissuta da partigiana, uno scandalo in cui rimase coinvolta e l’alluvione. Nulla l’ha fermata nel suo progetto di creare, dal nulla, la stamperia d’arte “Il Bisonte”. Una donna caparbia, che risponde con l’amore, costante e indefesso per l’arte, alle difficoltà della vita.

La seconda, Margherita Hack, una signora scomparsa piuttosto recentemente. Lei l’arte la vedeva nelle stelle. Riusciva a rendere semplicissimi, concetti difficilissimi, con una capacità divulgativa, anche, diciamolo, un pò scanzonata, fuori dal comune. Con convinzione ha sempre combattuto la sfiducia della società e del mondo accademico nei confronti del ruolo della donna nelle scienze.

Di questi e di molti altri personaggi vorremmo parlare insieme nel tentativo di creare una narrazione che possa aiutarci, tutti, a vivere nel modo più positivo possibile, il momento storico che stiamo passando, certamente non roseo.

Gli incontri saranno organizzati in presenza, ovviamente, in diverse locations all’aperto: il giardino dei granduchi a Porta Romana, il Bobolino, il Parco della Rimembranza vicino San Miniato Le Cascine di tavola ed in altri luoghi che comunicheremo. Invitiamo i partecipanti a venire provvisti di una sedia da campeggio, per poter ascoltare più comodamente.- non est ad astra mollis e terris via – L. A. Seneca (non esiste alcuna via semplice dalla terra alle stelle).

DATA DA DEFINIRE

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:

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San Frediano, gli Artigiani del quartiere più cool del mondo è una passeggiata nelle botteghe artigiane in uno dei luoghi più più antichi di Firenze ed eletto dalla celebre rivista “Lonely Planet” a quartiere più cool del mondo

NUOVA DATA DA STABILIRE

Ritrovo in P.za Nazario Sauro ore 15,50 che si trova, attraversato l’Arno su Ponte alla Carraia di là d’Arno subito davanti a voi dopo il semaforo.

Durata del percorso 2 ore

Percorso semplice adatto a tutti

Quota di partecipazione € 11,00 a persona

POSTI LIMITATI

PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE inviano un whatsapp al 3664475991 oppure inviando una mail a : visiteguidate@associazionemarginalia.org

Qui in San Frediano, tradizione e modernità si mescolano alla perfezione, creando un luogo unico e inimitabile. Lo storico rione Diladdarno, come viene chiamato in Toscana, è riuscito a superare Seoul e Dubai. Ma anche New York, che ha visto il suo Sunset Park arrivare solamente settimo.

A conquistare chi viene qui anche perle persone locali, è soprattutto l’anima hipster di Borgo San Frediano. Infatti sembra sposarsi alla perfezione con il passato artigiano di Firenze. Fra stradine strette e piccoli locali, qui si respira un’aria particolare e unica.

Non è un caso che anche noi di Marginalia abbiamo voluto recuperare la parte antica della vita di questo quartiere per condividerla con chi vorrà trascorrere con noi un bel pomeriggio tra bellezza e tradizione.

DOMENICA 28 MARZO ORE 16,00 L’Associazione Culturale Marginalia, propone una passeggiata alla scoperta dei tabernacoli in Oltrarno spesso dimenticati, a volte restaurati, spesso sconosciuti.

Ritrovo in Piazza Santo Spirito Ore 15,50 angolo via Sant Angostino dove c’è la statua di Cosimo Ridolfi.

Necessario l’utilizzo delle mascherine

Tutti i partecipanti saranno microfonati

Durata del percorso un’ora e 30 ca

Quota di partecipazione comprensiva del servizio radio con auricolari usa e getta € 11,00 a persona.

Se qualcuno di voi fosse munito di auricolari del telefono, quelli con la spina tonda, vi saremo grati di portarli.

PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE scrivendo un whatsapp al 366 4475991

oppure inviando una mail a: visiteguidate@associazionemarginalia.org

Il percorso proposto

ha il valore della conoscenza di queste opere. Siamo convinti che l’identità della città sia preservata anche salvando esempi di “public art”. Ossia arte pubblica, fruibile da tutti poiché non conservata in un museo. Proprio perché collocati all’aperto però, i tabernacoli, hanno bisogno di una cura maggiore. Affinché possano continuare a raccontare il valore culturale di Firenze anche nel futuro. Per questo siamo felici di proporvi questi itinerari. Già gli antichi romani collocavano lungo le strade tempietti con immagini sacre protettrici della casa o dei viandanti. L’usanza continuò anche dopo l’affermarsi del Cristianesimo.

A Firenze, in particolare,

questa forma di architettura religiosa ebbe forte importanza a partire dal 1200, per effetto della lotta contro gli eretici patarini: i cattolici, sotto la guida di Pietro da Verona, combattevano l’eresia non solo con la predicazione, ma anche ponendo immagini sacre agli angoli delle strade, sulle case, sulle botteghe e sugli edifici pubblici. Le immagini all’inizio erano mobili e raffiguravano quasi esclusivamente la Madonna, ma ben presto divennero fisse e già agli inizi del 1300 ritraevano molti soggetti diversi. Davanti a questi tabernacoli si tenevano spesso funzioni religiose, e una volta terminate le preghiere venivano accesi dei lumini che testimoniavano anche di notte la fede degli abitanti – e illuminavano le strade. Durante la peste del 1348 alcuni tabernacoli furono provvisti di un vero e proprio altare: per diminuire i rischi di contagio si preferiva celebrare la messa all’aperto anziché dentro le chiese.

Passeggiando per Firenze LA MATTINA

SABATO 13 MARZO ORE 10,40

RITROVO ORE 10,40,00 IN VIA RICASOLI ANGOLO P.ZA DUOMO

La passeggiata avrà una durata di un’ora e venti minuti

Percorso facile adatto a tutti.

passeggiando conosceremo laboratori e luoghi diversi l’uno dall’altro ma pieni di storie curiosità e aneddoti da raccontare.

Quota di partecipazione € 11,00 comprese radio con auricolari per migliore ascolto.

PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE

scrivendo un whatsapp al 3664475991

oppure scrivendo una mail a: visiteguidate@associazionemarginalia.org

Un po’ di storia sul commesso fiorentino


Il commesso, o mosaico fiorentino in pietre dure, è un’antica tecnica artistica e artigianale. Consente di ottenere tarsie in pietre dure (anche molto pregiate) con particolari estremamente minuti.

Già conosciuto nel XV secolo, durante la signoria dei Medici il mosaico fiorentino conobbe un notevole impulso. Culminerà nel 1588 con l’istituzione dell’Opificio delle Pietre Dure. (tuttora esistente) per opera del Granduca Ferdinando I Dè Medici.

Nel commesso (il cui nome – in riferimento alla tecnica di lavorazione

deriva dal verbo latino committere, cioè congiungere. Si utilizza una vasta gamma di materiali lapidei, costituiti sia dalle pietre normalmente riscontrabili anche nei rivestimnti e negli elementi di arredo (come ad esempio varie tipologie di marmi o la pietra paesina.Molto diffusa in Toscana e costituita da calcare compatto e argilla. Sia da vere e proprie pietre semi-preziose, tra cui la malachite, i lapislazzuli, l’agata, l’onice, l’occhio di tigre e l’alabastro. L’accostamento di materiali molto diversi per colore, texture e venature, tagliati in forme sempre diverse (e strettamente dipendenti dalle caratteristiche del soggetto rappresentato) produce infatti effetti pittorici straordinariamente realistici.

Per realizzare un mosaico, per prima cosa si prepara un bozzetto in scala 1:1, segnando accuratamente i contorni delle varie figure: su questa base andranno infatti tagliate le sagome in pietra che comporranno la tarsia finale, ed è quindi fondamentale che il disegno preparatorio sia molto preciso.

Successivamente, si passa alla scelta del materiale più adatto allo scopo,

perché nel commesso fiorentino tutti gli effetti cromatici e coloristici (comprese le più minute sfumature e le varie texture, come ad esempio la corteccia di un tronco di legno) sono ottenuti semplicemente sfruttando le caratteristiche della pietra naturale: la malachite può suggerire ad esempio la vegetazione, per il cielo si usa il turchese, la pietra paesina si rivela perfetta per i tronchi degli alberi o le montagne, e così via.