Brunelleschi, parliamo del genio alle Oblate di Firenze con Marginalia, sarà abbinato un apericena a buffet.
Affacciati sulla Cupola del Brunelleschi  da una delle terrazze più suggestive di Firenze,  una serata magica.

 

Martedi 30 maggio ore 21,00

Brunelleschi  – Introdurranno la serata  i nostri attori Rosa Sarti e Massimiliano Mastroeni con una performance teatralizzata

Ritrovo ore 21,00 (via dell’Oriulo , 24 Firenze)

seguirà un racconto storico sul genio di Brunelleschi e la sua opera più famosa a cura di uno storico dell’arte e un architetto.

Quota di partecipazione , tutto compreso € 28,00 a persona

          

  

 

MENU’

Buffet in Terrazza con area riservata ,

acqua naturale/frizzante, succhi di frutta, prosecco , finger food generici

2 primi piatti caldi  ( rollè di piadine, bruschette, panini,  tramezzini, quiche)

 

Per ulteriori informazioni e iscrizioni potrete scrivere a:

visiteguidate@associazionemarginalia.org iniziative@associazionemarginalia.org

tel 366 4475991 – 329 3075760

 

 

 

Un po’ di storia

Aperta nel maggio 2007 la Biblioteca delle Oblate è una piccola gemma nel cuore di Firenze. Situata nell’ex convento delle Oblate tra Via dell’Oriuolo e Via Sant’Egidio, è un centro culturale e multimediale che unisce in sé antico e moderno. D’ispirazione per la realizzazione di questo centro multifunzionale è stato il famoso Centro Georges Pompidou di Parigi, sia per il moderno allestimento degli interni, che per l’offerta dei servizi agli utenti.

Un po’ di Storia

Il convento delle Oblate, che oggi ospita la biblioteca, fu costruito per volere di Folco Portinari, uomo illustre della Firenze duecentesca. Padre della famosa Beatrice decantata da Dante, Folco costruì nel 1288, l’Ospedale di Santa Maria Nuova, più antico ospedale fiorentino come pegno per l’espiazione dei suoi peccati. Poco dopo fu costruito il convento delle Oblate per assistere le donne malate.

Si narra che fu Donna Tessa, fantesca al servizio di Folco, a suggerirgli la costruzione del convento dove ella stessa si rifugiò alla fine della sua vita. Le Oblate infatti erano un ordine laico di donne pie che vivevano in semi-clausura occupandosi dei malati e dei loro bisogni. Il termine Oblate deriva dal latino e significa letteralmente “colei che si è offerta” per assistere gli altri. Queste avevano il compito di assistere i malati, preparar loro il cibo e lavare i loro panni. Rimasero nel convento fino al 1936.

 

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