Il Ponte, la piazza e la Chiesa Santa Trinita, percorso guidato.

Eseguita Domenica 29 settembre 2019

NUOVA DATA DA STABILIRE

Dalle ore 16, 20

L’associazione culturale Marginalia organizza una passeggiata sul ponte la piazza e la chiesa di Santa Trinita a Firenze. Parleremo della storia del ponte, le sue origini, la sua distruzione, la ricostruzione, quindi parleremo dell’omonima chiesa e delle bellissime opere in essa custodite.

Ritrovo in piazza Santa Trinita sotto l’obelisco alle ore 16,20

Durata del percorso un’ora e trenta – percorso adatto a tutti

Quota di partecipazione € 10 a persona

compresi ricevitori con auricolari per migliore ascolto

Relatori, uno storico dell’arte e un architetto

Prenotazioni obbligatorie

scrivendo o chiamando i seguenti contatti: 

visiteguidate@associazionemarginalia.org  

tel 366 4475991

GRATUITA PER I SOCI

Informazioni

visiteguidate@associazionemarginalia.org  

tel 366 4475991

 

 

Un po’ di storia

Il ponte attuale è la fedele ricostruzione (1952-58) di quello distrutto dai tedeschi in ritirata nel 1944. Voluto da Cosimo I de Medici dopo il crollo della precedente struttura a causa dell’alluvione nel 1557 e costruito da Bartolomeo Ammannati, fu decorato alle testate con quattro statue raffiguranti le stagioni in occasione del matrimonio di Cosimo II e Maria Maddalena d’Austria nel 1608: l’Estate e l’Autunno di G.B. Caccini, la Primavera di Pietro Francavilla e l’Inverno di Taddeo Landini.

L Chiesa Santa Trinita Eretta dai Vallombrosani nell’XI secolo, fu ampliata in forme gotiche nel Trecento e terminata nel 1405, forse su progetto di Neri di Fioravante, dopo un’interruzione durata decenni a causa della peste del 1348. La facciata è attribuita a Bernardo Buontalenti (1594) ed è realizzata nella tipica pietra forte fiorentina. Degna di nota, all’interno, è la controfacciata in cui sono visibili i resti dell’antica chiesa romanica. In seguito ai danni causati dall’alluvione del 1966, furono restaurati tutte le cappelle e i relativi affreschi.

 

  1. Potresti legare il percorso Santa trinita, quindi il ponte con una puntatina al museo Bellini per far parlare il nipote perché fu proprio il Bellini a volere che il ponte fosse ricostruito “com’era e dove era”. Poi, questo sarebbe lo spunto per presentare la visita al museo in un’altra data

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *