L’Associazione Culturale Marginalia, propone

per il  25 e 26 giugno

un fine settimana a Tivoli per visitare due ville bellissime,

Villa Adriana e Villa D’Este e il borgo di Subiaco

 

Partenza da Prato (su richiesta anche da Firenze e Pstoia)

ore 7,00 dal Piazzale del Tribunale in viale della Repubblica

Viaggio in Pulman andata e ritorno

 

la gita comprende:

Il Viaggio in pullman andata e ritorno

pernottamento e prima colazione in Hotel a Tivoli

cena in ristorante del centro storico

percorso notturno

Tassa di soggiorno

visita guidata a Villa Adriana, e Villa d’Este

con biglietto ingresso incluso e auricolari per migliore ascolto della guida

prenotazioni

visita guidata a l Borgo di Subiaco con guida ed auricolari per migliore ascolto

assicurazione

quota di partecipazione € 210,00 a persona

 

la gita sarà eseguita al raggiungimento minimo di 25 persone

prenotazione obbligatoria scrivendo a :visiteguidate@associazionemarginalia.org

 

 

Cenni storici

La Villa Adriana di Tivoli fu costruita a partire dal 117 d.C. dall’imperatore Adriano come sua residenza imperiale lontana da Roma, ed è la più importante e complessa Villa a noi rimasta dell’antichità romana, essendo vasta come e più di Pompei (almeno 80 ettari).

Entrata nel novero dei Monumenti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1999, Villa Adriana condivide con molti altri celebri siti archeologici il paradosso di essere nota e scavata da più di cinquecento anni, pur rimanendo in gran parte sconosciuta nella sua sostanza.

Villa Adriana visse fino alla tarda antichità e, dopo esser stata saccheggiata da Totila, conobbe lunghi secoli di oblio, durante i quali divenne “Tivoli Vecchio”, ridotta a cava di mattoni e di marmi per la vicina città di Tivoli, importante sede vescovile.

Alla fine del Quattrocento, Biondo Flavio la identificò nuovamente come la Villa dell’Imperatore Adriano di cui parlava l’Historia Augusta, e nello stesso periodo Papa Alessandro VI Borgia promosse i primi scavi all’Odeon, durante i quali vennero scoperte le statue di Muse sedute attualmente al Museo del Prado di Madrid. La sua fama fu consacrata da Papa Pio II Piccolomini, che la visitò e descrisse nei suoi Commentarii

I primi scavi su vasta scala risalgono a metà del Cinquecento, e furono patrocinati da Ippolito II d’Este, figlio di Lucrezia Borgia, a quel tempo Governatore di Tivoli. Egli si avvalse dell’opera del grande architetto ed antiquario Pirro Ligorio, il quale progettò e realizzò per lui la splendida Villa d’Este di Tivoli, trasformando l’antico Palazzo Vescovile in un luogo di delizie rinascimentale, con la spesa di oltre un milione di scudi d’oro – cifra sbalorditiva in ogni epoca.

 

Villa D’Este

Villa d’Este fu voluta dal cardinale Ippolito d’Este, Governatore di Tivoli dal 1550. Il progetto architettonico fu ideato dal pittore, archeologo, architetto Pirro Ligorio e realizzato dall’architetto .

Le sale del Palazzo vennero decorate e quasi completate solo alla morte del cardinale (1572).

Dal 1605, per volere del cardinale Alessandro d’Este si diede avvio ad una fase di restauri che si concretizzarono nei lavori di riparazione del giardino e degli impianti idraulici, in un nuovo assetto del giardino e nelle migliorie delle fontane.

Ulteriori lavori furono realizzati tra il 1660 e 1670, e fu coinvolto anche Gianlorenzo Bernini.

Il XVIII secolo vide la totale decadenza di Villa d’Este che continuò con il passaggio di proprietà del complesso alla casa degli Asburgo.

Il degrado proseguì fino alla metà del XIX secolo, quando il cardinale Gustav von Hohelohe  ottenne dai duchi di Modena il diritto reale sulla villa con l’obbligo di apportare le dovute migliorie.

Iniziarono allora nuovi lavori per sottrarre il complesso alla rovina. La villa tornò ad essere un luogo di riferimento

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