Terrazza delle Oblate a Firenze con Marginalia

per una cena a buffet ( evento per la primavera estate)

la cena sarà servita su una delle terrazze più suggestive i Firenze a ridosso della Cupola del Brunelleschi

Introdurranno la serata i nostri attori Rosa Sarti e Massimiliano Mastroeni con una lettura tratta dal racconto “Via dei Servi” di Massimo Pettinelli. Seguirà un racconto storico sul genio di Brunelleschi e la sua opera più famosa a cura della storica dell’Arte Fiammetta Michelacci e l’architetto Davide Casarosa

 

Quota di partecipazione comprensiva della cena € 30,00 a persona ( chi fosse interessato può contattarci ai nostri recapiti sotto riportati.

 

Alcuni momenti di  precedenti serate –  foto di : Stefano Rosati

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Buffet in Terrazza con area riservata 

acqua naturale/frizzante, succhi di frutta, prosecco , finger food generici

2 primi piatti caldi  ( rollè di piadine, bruschette, panini,  tramezzini, quiche)

 

prevista quota di partecipazione

prenotazione obbligatoria scrivendo a: info@associazionemarginalia.org    iniziative@associazionemarginalia.org

 

 

Un po’ di storia

Aperta nel maggio 2007 la Biblioteca delle Oblate è una piccola gemma nel cuore di Firenze. Situata nell’ex convento delle Oblate tra Via dell’Oriuolo e Via Sant’Egidio. E’ un centro culturale e multimediale che unisce in sé antico e moderno. D’ispirazione per la realizzazione di questo centro multifunzionale è stato il famoso Centro Georges Pompidou di Parigi. Sia per il moderno allestimento degli interni, che per l’offerta dei servizi agli utenti.

Un po’ di Storia

Il convento delle Oblate, che oggi ospita la biblioteca, fu costruito per volere di Folco Portinari. Uomo illustre della Firenze duecentesca. Padre della famosa Beatrice decantata da Dante, Folco costruì nel 1288, l’Ospedale di Santa Maria Nuova. Il più antico ospedale fiorentino come pegno per l’espiazione dei suoi peccati. Poco dopo fu costruito il convento delle Oblate per assistere le donne malate.

Si narra che fu Donna Tessa, fantesca al servizio di Folco, a suggerirgli la costruzione del convento dove ella stessa si rifugiò alla fine della sua vita. Le Oblate infatti erano un ordine laico di donne pie che vivevano in semi-clausura occupandosi dei malati e dei loro bisogni. Il termine Oblate deriva dal latino e significa letteralmente “colei che si è offerta” per assistere gli altri. Queste avevano il compito di assistere i malati, preparar loro il cibo e lavare i loro panni. Rimasero nel convento fino al 1936.

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